Il 2020 mi ha letteralmente rivoltata come un calzino.
Sarò onesta: c’è stato un periodo in cui paura e sconforto condivano tutti gli scenari che si palesavano ai miei occhi quando guardavo al futuro.
Poi, però, ho deciso di uscire da questa bolla di tristezza, ricordandomi che dietro a ogni crisi possono celarsi grandi occasioni. In effetti ho sperimentato questa dinamica un sacco di volte, non solo a livello personale, ma anche sociale.
Così ho scelto di scrivere una nuova storia.
Una storia che narra di una professionista che, stanca degli schemi e dei cliché che imperano nel mondo dei business online, decide di puntare sullo stupore.
In questo articolo ti racconto come è nata la mia rivoluzione digitale, all’insegna del marketing ribelle.
Il futuro non è incerto. È solo da scrivere.
Quando ho iniziato a interessarmi di marketing sono stata travolta dai pensieri, i segreti esclusivi e le verità nascoste di un’infinità di guru del settore. Se mi conosci già da un po’, sai che ho una certa repulsione per questo tipo di figure dogmatiche in grado di modellare a propria immagine e somiglianza eserciti di fan invasati.
Sono infatti un’estimatrice dell’unicità dell’individuo e penso che ci sia una profonda differenza tra il come e il perché di ciascuno di noi. Per questo motivo non amo strategie e modelli preconfezionati da applicare all’universo tutto. Te ne parlo in questo articolo.
Detto ciò, anche io ho speso soldi per frequentare corsi di formazione e acquistare un’infinità di libri sull’argomento.
Ma, prima ancora del denaro, ho investito davvero tanto tempo per selezionare i formatori a cui avrei affidato la mia crescita professionale.
A parte feeling e simpatia, il criterio principale che ho seguito per affrontare la mia scelta è stato quello di eliminare chi mi proponeva il mantra:
Se vuoi ottenere x, allora devi fare y.
Ho scelto la libera professione affinché potessi disegnare io le regole del mio gioco. Con responsabilità e onestà, certo.
Ma anche con libertà.
È vero: esistono delle dinamiche ricorrenti e dei processi che si ripetono quando ci si confronta sul business.
Però vorrei ricordarti che quando si parla di marketing si sta innanzitutto discorrendo di relazioni tra persone.
E nel campo delle relazioni, quante sono le variabili in gioco? Infinite!
Uno dei più grandi insegnamenti che il 2020 mi ha lasciato è che nulla è immutabile.
Prova a pensare a come sono cambiate le nostre esigenze negli ultimi 12 mesi. Il mondo intero è stato messo nelle condizioni di rivedere le proprie priorità.
A mia modesta opinione, il nostro futuro (non solo come professioniste, ma anche come esseri umani) non è incerto. È tutto da scrivere!
E così è nato il mio marketing ribelle.
Un approccio in costante evoluzione che non vuole riassumere le relazioni umane in modelli matematici ripetibili e applicabili indistintamente a tutti.
Un approccio in cui rispetto, stupore, etica e meraviglia si intrecciano per creare nuove forme di linguaggio e comunicazione online in cui si ritorni all’essenza dello scambio di valore tra persone.
Se vuoi scoprirne di più, ti invito a seguirmi sul mio profilo Instagram, dove settimanalmente pubblico un post per la rubrica #marketingribelle.
[Pic by Angelina Litvin]
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