“Posso offrirti una tazza di Brand?”
Ecco.
È proprio così che desidero accogliere e coccolare le persone con cui collaboro. Come se stessimo discorrendo amabilmente di lavoro dinnanzi ad una tazza calda di Brand e una copiosa ciotola di biscotti artigianali.
Si tratta di un’utopia?
Assolutamente no!
Come ti ho già raccontato qui, il mio passato lavorativo mi ha vista collocata in grandi aziende, una delle quali era una multinazionale.
Sicuramente questo tipo di ambientazione professionale mi ha dato il modo di mettermi in gioco, parlare fluentemente l’inglese e conoscere e gestire dinamiche aziendali complesse interfacciandomi anche con culture diverse.
Allo stesso tempo, però, mi ha portata a provare una forte nausea verso quello che chiamo il galateo da multinazionale, ovvero l’insieme di abitudini aziendali che fondano sul principio “Se è difficile, allora è fico“.
- Se vuoi scoprire in parole semplici cosa significa Brand…
- Se vuoi valorizzare la tua attività facendo breccia nei cuori dei tuoi clienti ideali…
- Se ti va di scoprire che sapore ha la mia tazza di Brand…
… allora stai leggendo l’articolo giusto!
Innanzitutto ti consiglio di metterti comodo e di concederti qualche minuto di tranquillità.
Buona lettura!
Stop al galateo da multinazionale!
Capita spesso che negli ambienti lavorativi in cui si respira globalizzazione a pieni polmoni si inciampi in quello che definisco “galateo da multinazionale“.
Si segue cioè il principio secondo cui “arzigogolato è fico“.
Ed ecco che dai vertici aziendali fino al “semplice” impiegato si tende a riempirsi la bocca di termini ampollosi e complicatissimi, così da darsi un’aria importante.
Se poi questi paroloni sono in un lingua straniera… Bingo!
Vieni riconosciuto come un vero business man, entrepreneur, top manager e chi più ne ha, più ne metta.
Mi è capitato di lavorare con persone di cui non ho mai compreso la carica lavorativa, tanto assurdi erano i titoli aziendali che vantavano.
Voglio dunque chiederti scusa.
Sì, ti chiedo scusa perché purtroppo a volte mi vedo costretta a utilizzare parole in inglese, quando il mio obiettivo è quello di rendere comprensibili ai miei lettori le caratteristiche di un’attività lavorativa che funziona.
Devo purtroppo ammettere, però, che ci sono dei concetti che vengono perfettamente rappresentati dall’inglese, a discapito della lingua italiana.
“Brand” è proprio uno di questi!
Brand: un mondo in una parola
Perché utilizzare una parola inglese quando ne esistono tantissime in italiano?
Lasciami fare una premessa prima di risponderti.
Per quanto forte sostenitrice della lingua italiana, devo ammettere che il nostro stesso dizionario, a volte, casca in una particolare versione della sindrome da “galateo da multinazionale”. L’immenso numero di vocaboli di cui disponiamo, infatti, ci porta in certi casi a complicare degli argomenti e al contempo a semplificarne troppo degli altri.
Ecco dunque che, cercando la parola “Brand” sul dizionario italiano, ci imbattiamo in traduzioni quali “marca” oppure “marchio“. Si tratta dunque di un’interpretazione piuttosto concreta di un vocabolo che in realtà rappresenta un concetto.
Anzi, quando si parla di Brand si sta parlando di filosofia.
Facciamo un esempio pratico.
Molto spesso, per introdurre l’argomento Brand, si fa riferimento a grandi marchi come la Coca Cola, la Apple o la Nike (io stessa ho citato questi grandi brand nel mio articolo L’importanza di chiamarsi Logo).
In questo articolo voglio citare una realtà d’eccellenza italiana presso la quale ho deciso di effettuare un acquisto.
Ho da poco terminato di arredare il mio salotto e ti confesso che ho voluto coccolarmi con l’acquisto di un signor divano.
Dopo aver visitato numerosi negozi, ho deciso di riporre la mia fiducia in Poltronesofà, azienda che opera nel settore dell’arredamento da più di 20 anni.
(NB: non vengo pagata per questa citazione, così come non ho percepito nessun incentivo dai “big” che ho citato poco fa).
Poiché credo molto negli esempi pratici, ti racconterò come mai ho deciso di acquistare il mio divano da questa azienda.
Innanzitutto si tratta un marchio italiano che conosco sin dall’infanzia, dunque, nei panni di cliente, questo significa che mi sono affidata a un marchio consolidato.
Marchio italiano consolidato = qualità garantita
Secondariamente, ma non meno importante, nella mia testa risuona la frase “Artigiani della qualità” (oggi sostituita da “Autentica qualità“). Poltronesofà ha infatti associato al proprio marchio non solo il concetto di artigianato, ma anche quello di qualità.
Artigianato = cura dei dettagli, unicità
Ma non finisce qui!
Si tratta di un’azienda che fornisce prodotti di qualità andando incontro al portafogli dei clienti. Vengono infatti lanciate diverse promozioni nel corso dell’anno ed è consentito procedere all’acquisto attraverso un finanziamento a tasso zero per un massimo di 48 rate senza dover versare un acconto.
Cosa significa? Significa che posso acquistare un buon divano con una rata mensile di 30 euro.
Attenzione e disponibilità verso il cliente = affidabilità del marchio
Riassumendo:
il mio processo d’acquisto mi ha portato a scegliere questo marchio non solo per l’effettiva qualità del prodotto, ma anche per tutta una serie di motivi intangibili.
Sto parlando infatti dei valori che caratterizzano questa azienda: l’attenzione verso il cliente, la scelta delle materie prime, le lavorazioni artigianali, ecc…
Acquistando il mio divano non ho semplicemente comprato un oggetto d’arredamento, ma ho abbracciato il sistema di valori dell’azienda che lo ha prodotto.
Ecco cos’è il brand: è il “pacchetto” di valori che un’azienda porta con sé. È ciò che, all’atto dell’acquisto, ci fa propendere verso un determinato prodotto nonostante ce ne siano degli altri simili.
Ti sto dunque parlando di un concetto che va ben al di là del significato di “marca” e non si ferma a mere considerazioni di carattere economico.
Un concetto che, solo, può cambiare il destino di un business.
Che ne dici, ti è piaciuta questa tazza di Brand?
Al prossimo articolo!
[Pic by Georgia De Lotz on Unsplash]
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