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Ogni volta che ti accingi a produrre un contenuto di vendita ti senti in colpa?
O magari sei convinta che il marketing sia per sua stessa natura un’attività anti-spirituale.

Non so se è successo anche a te o se magari stai ancora disperatamente cercando il bandolo della matassa.
Per quanto mi riguarda, ti confesso che ho a lungo ritenuto la vendita e il marketing delle attività “sporche, manipolatorie e votate al Dio Denaro”. Ovviamente, fino a che ho permesso che questo giudizio e le convinzioni limitanti che lo nutrivano mi tenessero in scacco, la mia attività non ha mai avuto occasione di decollare e di fiorire come meritava.

Fino a che qualcosa è cambiato. O meglio: la mia consapevolezza si è evoluta e ho avuto modo di lavorare su buona parte di quelle credenze che si frapponevano tra la mia percezione di abbondanza e di spiritualità. Ed è proprio così che è nata la mia rivoluzione personale e professionale, che ho battezzato come Marketing Ribelle.

Se hai piacere di saperne di più sul Marketing Ribelle, ti invito a leggere questo articolo.
In generale, intrecciando ribellione e vendita sono riuscita a dare al marketing una nuova essenza che si fonda sull’empatia e sul “darsi”.
D’altro canto, è non mi stancherò mai di ripeterlo, cos’è il business se non una relazione?

Se vendi con il cuore, non sei una manipolatrice

Quando invoco l’utilizzo di un linguaggio emozionale all’interno delle attività di marketing e vendita, spesso le mie clienti esprimono il timore di sentirsi, o ancor peggio di essere, delle manipolatrici.

Proprio come ho affermato poco fa, il business è una relazione di scambio di valore.
Possiamo vendere in modo etico e gentile, riconoscendo innanzitutto il nostro valore in quanto professioniste ed essendo poi in grado di farlo notare alla nostra clientela del cuore. Ciò non significa costringere le persone ad acquistare i nostri prodotti o servizi, né tantomeno imbrogliarle a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto solo perché stimolate da un punto di vista emotivo.

A tal proposito, ti invito a considerare un presupposto fondamentale: acquistiamo per sentirci meglio.
Che si tratti di un corso di formazione o di un prodotto per la cura del corpo, ciò che spinge ognuno di noi a comprare qualcosa è proprio la volontà di provare un senso di benessere. Forse ti sembrerà incredibile, ma anche la persona più razionale al mondo è innanzitutto mossa da un impulso emozionale quando sta per acquistare qualcosa.

Ecco perché tessere un business con l’Anima significa in primo luogo aprirsi al dialogo con le emozioni. E, poiché si tratta a tutti gli effetti di una relazione, ti invito a relazionarti non solo con le tue di emozioni, ma anche con quelle delle persone a cui puoi portare valore attraverso la tua attività.

Mettiti nei panni della tua clientela del cuore

Ecco allora quattro domande su cui ti invito a riflettere prima di produrre qualsiasi tipo di contenuto che ruota attorno alla tua attività ed è finalizzato a farla crescere per il meglio:

  • Quale tipo di necessità ha il tuo cliente ideale?
  • Con che urgenza ha bisogno di soddisfarla?
  • Come si sentirà una volta soddisfatto il suo bisogno?
  • Ma soprattutto: il tuo cliente ideale sa di aver bisogno di te?

E, se senti il bisogno di essere guidata nella tessitura di un business con l’Anima, ti consiglio di dare un’occhiata al mio percorso di business coaching Intreccio.
Clicca qui per scoprire di più!

[Pic by Milan Popovic on Unsplash]

Chiara
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