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Da bambina attendevo con le farfalle nello stomaco la notte del 31 Ottobre.
E, devo ammetterlo, l’eccitazione che provavo era di gran lunga più coinvolgente di quella che accompagnava la notte di Natale.

Per quanto non sia nata un secolo fa, ti assicuro che ai tempi della mia infanzia (e, in particolare, nella piccola cittadina in cui vivevo) quella del 31 Ottobre era per i più una notte come un’altra.
La piccola mistica Chiara, però, adorava improvvisare dei piccoli riti magici. Complice una meravigliosa madre, disposta ad assecondare l’estro innato di una bimba che aveva completamente maturato da sé una forma di spiritualità tutta sua.
E così, durante quella notte di cui sapevo poco e nulla, chiedevo alla mamma di addobbare insieme a me un piccolo altarino in terrazza sui cui ero solita adagiare una zucchetta, una candela e le pietre magiche che collezionavo con grande dedizione.
(Sappi che, dopo più di 20 anni, custodisco ancora il mio tesoro!)
La celebrazione di questa magnifica serata si concludeva poi sul divano, accoccolata vicino ai miei genitori e in compagnia di un film horror in stile “Piccoli Brividi”.

Crescendo ho desiderato sempre più approfondire il significato di una celebrazione che ha risuonato in me sin dai tempi dell’infanzia.
D’altro canto, per una piccola Persefone come me non poteva che essere così!

Quindi eccomi qui a svelarti qualche curiosità su Samhain, il capodanno celtico. Nella notte tra l’ultimo giorno di Ottobre e il primo di Novembre il giro della Ruota dell’Anno, infatti, si conclude.
La Dea e il Dio si riuniscono e si appartano nel regno Invisibile per rigenerarsi, dopo aver investito le proprie energie per assicurare la prosperità dei raccolti. Quella che si celebra la notte del 31 Ottobre è la Festa della Morte, momento in cui il velo che separa il mondo dei vivi e quello degli spiriti si solleva, permettendo il dialogo tra l’aldiqua e l’aldilà.

Seguendo l’esempio della Dea e del Dio, Samhain ci invita a ritirarci nell’ombra e a guardare dentro noi stessi, lasciando andare ciò che non ci serve più.
Il 31 Ottobre celebriamo quindi il tempo della discesa nei nostri abissi interiori. Andiamo lentamente a riscoprire le nostre ombre e a confrontarci con l’oscurità che dimora dentro di noi, non con l’intenzione di infliggerci dolore, bensì con la voglia di iniziare un percorso di trasformazione che ci riporti alla luce.

In breve: esploriamo la morte per maturare la rinascita.

Il mio rituale di Samhain

La piccola Chiara di tanti anni fa è oggi una donna che continua a celebrare con emozione la notte del 31 Ottobre.
Vuoi sapere come si è evoluto nel tempo il mio rituale di Samhain?

Se dovessi riassumere la mia pratica in una sola parola, ti direi decluttering!

  • Comincio con il pulire a fondo la casa, eliminando le cose materiali che non mi servono più.
  • Creo quindi nuovo spazio vuoto, nell’ottica di poter accogliere l’abbondanza che verrà.
  • Così come fuori, dentro. Mentre discendo nei miei abissi interiori, mi permetto di ascoltare e di lasciare andare ciò che non mi risulta più utile.
  • Mi preparo a spogliarmi del “vecchio” per aprirmi al “nuovo”.

Celebriamo oggi il tempo della discesa.
Inizia oggi il tempo del Sogno.

Buon Samhain, tessitrici!

[Pic by Annie Spratt on Unsplash]

 

 

Chiara